RICERCA E DIVULGAZIONE
Tour dei vuoti urbani
2022 | Workshop | C4 – Centro di contaminazione culturale e creativa | Firenze
Vuoti urbani a Rifredi
Il 16 giugno 2022, si è tenuta presso gli spazi del C4 – Centro di Contaminazione Culturale e Creativa di Rifredi, la presentazione del dossier ↗ Assènze, un lavoro di mappatura dei vuoti urbani dell’area di Firenze nord risalente al 2020. Dopo un primo momento di presentazione e confronto rispetto ai temi legati alla città, ha avuto luogo il tour di alcuni di questi spazi dismessi, e di nuovi vuoti urbani che si erano creati nell’arco degli ultimi due anni. L’itinerario ha permesso di far scoprire a chi ha partecipato una serie di spazi dismessi e di aree dimenticate del quartiere, così da poter prendere consapevolezza della quantità di superficie e volumi inutilizzati, ma anche delle enormi opportunità spaziali che il quartiere potrebbe offrire ad una diversa destinazione d’uso.
Walk
L’itinerario, con partenza C4, è passato prima dall’ex Meccanotessile di via Taddeo Alderotti. La struttura dell’ex Meccanotessile è una delle più controverse della città: dapprima, negli anni ‘90, era stato fatto un intervento di ristrutturazione delle falde del tetto e l’introduzione degli ‘spunzoni’, un camminamento sul lato lungo dell’edificio pensato per la destinazione degli spazi a Museo d’Arte Contemporanea di Firenze, cosa mai andata in porto.
All’inizio degli anni 2000 le Officine Galileo hanno anche rappresentato il volto di un’altra città, sommersa e occultata. Erano con noi durante il tour Lorenzo Tripodi e Nancy, che proprio in quegli anni facevano parte della scena subculturale fiorentina che diede vita alla ‘72 ore’, una rave di tre giorni durante il quale venne realizzata l’enorme scultura della ‘Venere biomeccanica’, un omaggio punk alla società tecnologica che stava dietro al mondo dei ravers e della cultura clandestina, autodescritto come ‘Nuovo Umanesimo Fiorentino’.
Da ↗ Iperuranio, 2003
“Nella primavera del 2003 a Firenze un gruppo di ragazzi punk forza l’entrata dell’ex meccanotessile, un’area adibita dall’amministrazione cittadina a sede museale di arte contemporanea, ma che viceversa è chiusa al pubblico e in stato di abbandono. Il loro Progetto è la messa in opera di un Laboratorio volto alla costruzione della VENERE BIOMECCANICA, un imponente busto di donna, simbolo di un nuovo Umanesimo fiorentino. La statua deve essere pronta per il 25 Aprile 2003, giorno in cui è presentata alla città in occasione di una Street Parade che va da P.zza della Repubblica al Parco delle Cascine. Qui ha inizio la “72 ore”, un rave di 3 giorni che sancisce con una festa la fine dell’occupazione. Da allora l’ex meccanotessile è tornato ad essere Vuoto e in abbandono. Il gruppo Iperuranio era parte di quella storica banda di ragazzi. Ecco il nostro Manifesto: “Da una centrale di produzione di idee sortono corpi nuovi nudi (e uguali, per questo), ma differenti nelle loro rappresentazioni. Nell’epoca dell’uranio impoverito/arricchito e del nazismo, ahinoi, si ridiscute di vita e del suo significato rispetto al mondo minerale e fossile.”
Adesso il progetto per le Ex Officine Galileo prevederebbe l’integrazione di varie funzioni: l’apertura delle nuove sedi di Isia Firenze e Indire, ma anche la realizzazione di una serie di appartamenti con affitti calmierati per giovani coppie.
Dopo le ex Officine Galileo, siamo passati dal ‘Mostro del Poggetto’ e dal ‘Tunnel di Montelatici’, due esempi di architetture non-finite che hanno però una genesi molto diversa. Il Mostro del Poggetto è il prodotto dell’esplosione della stagione dei grandi complessi residenziali e dei palazzinari. Nato come residence con appartamenti di fascia alta, il cantiere si è interrotto dopo alcune vicissitudini tra il costruttore Prestige srl e l’amministrazione che bloccò il cantiere nel 1989. Da allora il cantiere non è cambiato di una virgola, con i tondini delle armature ancora pronti per aspettare la gettata.
Il Tunnel di Montelatici riguarda un progetto ancora più vecchio. Si tratta di un progetto di variazione di mobilità del collegamento tra il centro città e il polo ospedaliero di Careggi. Il tunnel avrebbe dovuto forare la collina del Poggetto, permettendo ai veicoli diretti verso l’ospedale di arrivarvici più rapidamente. I lavori si interruppero nel 1944 con il concludersi della Seconda Guerra Mondiale, e da allora il tunnel resta una voragine nel cuore di Rifredi, che fora la collina del Poggetto da via Romagnosi per un centinaio di metri.
Dopo essere passati dagli Ex Macelli e dagli Ex Magazzini del bestiame di via dell’Arcovata, siamo giunti di fronte al più rattristente dei vuoti del tour. La ex sede, ormai murata e recintata con sigilli e transenne, dell’occupazione Corsica81, un presidio caro al quartiere all’interno del quale avevano avuto luogo negli anni numerose iniziative di natura politica, assembleare, culturale e di festa.
Il tour si è concluso di fronte alla nuova sede dell’occupazione – ormai anche quella sgomberata – che guarda dritto in faccia l’ex Panificio Militare – raso al suolo – pronto per diventare una nuova Esselunga, l’undicesimo supermercato del quartiere nel raggio di 700m.
Prendendo spunto da note tesi di urbanisti, architetti, sociologi urbani, filosofi e studiosi della città, abbiamo provato a definire la Città come “dispositivo fisico determinato e determinante da e della prassi sociale umana”. Intendiamo con questo far passare un’idea di città strettamente connessa all’agire umano, poiché è proprio in relazione alla vita delle persone e delle comunità che essa si determina e prende forma, e viceversa, costruisce e condiziona i percorsi sociali e le forme relazionali al proprio interno. Possiamo intendere lo spazio urbano sia come prodotto che come generatore delle forme di vita sociale aggregata, e non meno come un destino mutevole con cui inevitabilmente dover fare i conti per perseguire una vita migliore.